Vita parte II

Mi fermo un attimo, davvero tanto tempo che non mi dedico questo tempo così. Seduto, rifletto su dove sto andando e se la strada è sempre quella giusta. Ritorno fino al punto in cui sono adesso, ripercorro bivi e guardo un poco più avanti: ci sono tante cose che ancora mi mancano. Mi pongo ancora con rigidità verso il mondo ed invece dovrei flettermi come il bambù, stare in mare aperto come una piccola barca che si immerge sulle onde piuttosto che cavalcarle e ricadere rovinosamente. Questa vita mi tocca ma non riesce ad entrarmi nelle vene. Devo ancora rispondere consapevolmente alle domande su chi sono, su cosa posso tollerare e cosa no; quali sono i giusti compromessi, quando è il momento opportuno per mollare la presa. Avevo orizzonti irraggiungibili che adesso sembrano essere stati raggiunti, in questa improvvisazione musicale che è la mia vita, adesso manca l’ispirazione.

Finalmente è ora di riprendere il viaggio senza indicazioni e guardare fino in fondo al nuovo orizzonte da raggiungere, orizzonte che solo io so vedere.

DS

Vita parte I

Banchettate con la mia pelle,
e lasciate le mie ossa.
Pezzo a pezzo divorate la mia carne
Morso a morso consumate il mio cuore.

Nutrite il mio spirito,
e rigenerate i miei sensi.
Poco a poco aumenta la legna sulla vostra rovina
Un grande fuoco rinascerà dalle vostre viscere.

DS

La la land oggi come ieri

Dopo tutti questi anni non sono poi cambiato per certi versi. Nonostante la vita sia così orrenda a volte, nonostante certi giorni vorrei semplicemente abbandonare tutto e andare a vivere in Danimarca, o in un’isola deserta, nonostante quella in cui vivo sia una società che in generale non mi rispecchia affatto… arrivano questi momenti in cui sono pienamente romantico. Immagino ancora la situazione ideale: una famiglia piena d’amore, persone che usano l’intelligenza e mettono da parte egoismi, rancori e guerre perché sanno che la violenza porta solo distruzione. Mi impegno con tutto me stesso per rendere l’ambiente che mi circonda migliore ma ho i miei tanti limiti… non riesco ad abbandonarmi all’idea che questo scempio dell’umanità sia l’unico mondo possibile in cui vivere e forse non ci riuscirò mai. Ascoltate queste note: non sono bellissime?

DS

Orme sulla spiaggia

P_20180302_153645_vHDR_On.jpgHo camminato lungo la spiaggia, ho lasciato le mie impronte ma forse ero troppo vicino al mare… Ho percorso tutta la costa non rendendomi conto che fossi in un’isola, di aver raggiunto il punto di partenza e di non averti trovato. Adesso mi rimangono i paesaggi, il sole ed il mare che porto dentro. Ti cercherò altrove, dove le persone avranno volti sconosciuti, dove le strade sono anonime. Dove non c’è il mare, ed il sole che guardo inabissarsi nelle lunghe giornate, quando i gabbiani volano alti nel cielo per poi planare vicino la riva. Dove non c’è vita, dove non vivo. In questo mondo così grande mi sento in un posto così piccolo, tanto piccolo che mi sembra una prigione. Mentre guardo attraverso queste sbarre, immagino un’altra vita, lontana lontana… Dove posso stringerti tanto da non sentire più i tuoi seni, dove non ti allontani da me. Mentre i nostri occhi finalmente fanno l’amore, i nostri respiri si annullano come onde in risonanza e la lingua assapora un gusto di menta e fragola.
Non voglio restare in questa prigione tanto a lungo ma la speranza mi tiene in vita come un soldato che sa di dover ritornare a casa, dove lo attende un caldo focolare domestico.
Sento il calore sulla mia pelle, posso persino guardare il fuoco e sentire lo scoppiettio della legna ardere e consumarsi. Non voglio pensare a domani, voglio che domani non arrivi.
Ma ecco che suona la campanella dell’ora d’aria… e mi risveglio in questa stanza umida, faccio un segno sul muro: è passato un altro giorno senza te, ma un giorno in meno per rivederti.

DS

Momenti

Credo di non essermi mai sentito così vivo come in questi ultimi mesi. Sento questa musica e mi sembra di poter allungare il tempo sino all’infinito. Mi vedo giovane e vecchio, alla fine dei miei giorni e penso che ho vissuto bene la mia vita, nonostante tutto… perché poi ci sono questi momenti pieni, intrisi, grondanti di così tanta vita, così intensi che il cuore batte forte pure quando sei disteso sul letto e pensi… mentre fuori tutto è immobile o in movimento. E domani o anche adesso puoi uscire, così come sei, e camminare o correre o gridare anche.

Bagnarti sotto la pioggia, o stare a camminare in compagnia sotto l’ombrello; ammalarti, guardare quest’acqua ed i riflessi delle luci. O bere una tisana e sgranocchiare qualche biscotto. Non importa perché sei tu che hai la fortuna di poter ancora decidere cosa fare. Con chi farlo. Amo la vita per questi momenti, la odio per altri. Ma sono vivo e sino a che sarà domani mi godo i miei pensieri, gli affetti e le persone che amo…

Due case

Musica nelle orecchie, fuori non esiste nessuno a parte me ed un cielo al tramonto sopra le nuvole mentre ritorno nella mia terra. Attualmente ho due case e la sensazione che si prova a ritornare in un posto in cui hai vissuto è talmente eccitante che tutti i ricordi affiorano e le emozioni riprendono vita: è come se il tempo non fosse passato, è davvero come vivere due vite. Ma adesso la mia vita è qui ed ora ed anche qui si gode del migliore dei tramonti. Viaggiare sui binari lungo le stazioni: lo si può fare anche qui anche se i treni sono sempre in ritardo. Quello che non si può fare invece è vivere due vite nell’attesa che arrivi l’altra e poi di nuovo l’altra ancora. Ecco che le nuvole si diradano e stiamo per atterrate, mentre gli alettoni ed il carrello si aprono e planiamo verso una pista sicura.

Stu mari

Cchi è du mari! Che di quanto è bello fai fatica anche a taliarlo.

Com’è ca fa tutti ddi sfumaturi di blu iu ancora no’ capisciu.

E come la luci ci si rifletti! Pari ca ci si tuffa e rinesci fora di l’acqua.

E come è calmo… stimula la paci dei sensi. E tu ti minti a pinsari a li to cosi, e ti dimentichi di la genti tinta, dei malanni, di lu malucchiffari… e di tutti l’autri cosi.

Com’è bellu stu mari. Ca ci si po specchiari e taliarsi dintra, taliari tutti li così che distratti ogni ghiornu nun vidimu.

DS

E poi viene sempre qualcosa dopo

Aveva lo sguardo fisso fuori dalla finestra e vedeva il mare e le case, quel grande residence in costruzione. Prima non poteva perché non abitava vicino al mare. Stava in una città diversa, dall’altro lato della Sicilia ma non vedeva il mare. Adesso si era innamorato di questo blu e pensava già a come sarebbe stato se un giorno avesse dovuto lasciarlo. Pensava anche a come la vita va avanti a fasi.
Erano trascorsi tre lunghissimi anni e adesso che si guardava alle spalle, gli sembravano davvero troppo corti. Non riusciva proprio a capire come fosse riuscito a rimanere a galla e a finire quel benedetto dottorato. Si ripeteva nella mente, quasi come un discorso importante, tutte le cose imparate e fatte. Riviveva i viaggi e le persone conosciute. Aveva imparato tantissime lezioni di vita ma ancora altrettante ne aveva da apprendere.
Era finalmente fiero di sè stesso e di aver raggiunto questo traguardo, soprattutto adesso che poteva fare un lavoro che lo appassionava e al tempo stesso, almeno nei suoi ideali, sembrava dare un contributo alla società: era praticamente fantastico! “Si, perché la ricerca è tutto e niente”, si diceva. Anche lo scoprire il più piccolo dettaglio su un argomento completamente ignoto vuol dire aprire la porta ad altri approfondimenti e col tempo magari, chissà…
Pian piano aveva ripreso a vivere così come quando era studente universitario. Aveva ricominciato a fare serate, ad uscire con gli amici ed era felice di poter godere senza pensieri il momento, tirare fino a tarda notte e magari aspettare l’alba. Si nutriva di quei momenti: un ballo tra due corpi che si abbracciano e si lasciano, di due sguardi che si fondono, di mani che si cercano e si trovano. Di sogni che, anche se non si sarebbero avverati, lo facevano sentire tremendamente vivo e sereno: insomma, una persona felice. Sapeva che adesso poteva farcela. Si trattava di un’intima convinzione legata al fatto che niente è assoluto, qualsiasi cosa inizia e finisce. E poi viene sempre qualcosa dopo, sino a che siamo vivi. Dunque, doveva semplicemente vivere.

Sicurezza: cercala, perseguila.

Sicurezza! Manca, viene e va… ti fa sbagliare ma è necessaria come l’aria. Bisogna sempre accompagnarla con l’umiltà e il rispetto degli altri esseri umani per dire di poterla possedere. La sicurezza è pronta al confronto, non vuole mai prevalere sugli altri. Non rinuncia mai a qualcosa ma se le dici che sbaglia è pronta ad ammetterlo e a rimediare.

La sicurezza può essere travestita da orgoglio e presunzione, le sue sorellastre. Lei è la cenerentola, loro solo le invidiose di ciò che non possiedono: la purezza. Dentro possiede virtù e bellezza che sono visibili solo a chi si sforza di cercarle più di ogni altra cosa.

Non teme di perdersi perché la sicurezza è proprio questo: una forza che viene dalla convinzione. La sicurezza rimane se stessa anche quando paradossalmente non sa cosa fare. Ha imparato da Coerenza che non importa se quello che fai è giusto o sbagliato, l’importante è tenere conto del proprio bene e di quello degli altri che coinvolgi: allora quello che farai sarà sempre giusto.

Se non conosci te stesso non potrai mai possedere la Sicurezza. Confrontati, conosci e immergiti nel mondo per sapere chi sei: ogni istante, se sei attento, ti rivelerà il tuo modo di agire. Se non ti piace inizia dai tuoi pensieri. Pensa come colui che vorresti essere. Se sei saggio imparerai a valutare le cose secondo la volontà di Dio, con infinita bontà ed umiltà. Dopo i tuoi pensieri si trasformeranno naturalmente in parole e gesti perché il corpo risponde alla mente, può lasciarsi ingannare dalle sensazioni ma risponde solo a lei. Lascia che il tempo passi, lascia scorrere i minuti, le ore, i tramonti e il sorgere del sole. Queste azioni esprimeranno chi sei e cosa stai cercando. Non avere paura di cambiare se nel tuo cammino scoprirai che non sei quello che vuoi perché non starai rinnegando te stesso. Anzi fuggi da coloro che vogliono un altro te: cercano solo di soddisfare il proprio egoismo.

In questo modo farai parte del mondo ma non sarai del mondo. Potrai cadere e rialzarti ma avrai sempre la forza per riprendere il tuo cammino. Attento, però, non avere la presunzione di dire: “Ce l’ho fatta! Finalmente sono arrivato dove volevo” perché questa sarà la tua rovina! Ti ritroverai solo e con un pugno di sabbia che sfugge veloce tra le tue dite. Stolto! Puoi dire di avere raggiunto l’orizzonte che vedi da lontano. Quando ti sarai avvicinato, l’orizzonte sarà sempre alla stessa distanza. Ma il cammino che hai intrapreso ha sicuramente portato dei frutti. Usali ma non abusarne e soprattutto non sprecarli: ogni frutto, infatti, porta in sé una virtù. Perseguila.