La la land oggi come ieri

Dopo tutti questi anni non sono poi cambiato per certi versi. Nonostante la vita sia così orrenda a volte, nonostante certi giorni vorrei semplicemente abbandonare tutto e andare a vivere in Danimarca, o in un’isola deserta, nonostante quella in cui vivo sia una società che in generale non mi rispecchia affatto… arrivano questi momenti in cui sono pienamente romantico. Immagino ancora la situazione ideale: una famiglia piena d’amore, persone che usano l’intelligenza e mettono da parte egoismi, rancori e guerre perché sanno che la violenza porta solo distruzione. Mi impegno con tutto me stesso per rendere l’ambiente che mi circonda migliore ma ho i miei tanti limiti… non riesco ad abbandonarmi all’idea che questo scempio dell’umanità sia l’unico mondo possibile in cui vivere e forse non ci riuscirò mai. Ascoltate queste note: non sono bellissime?

DS

“La ricerca della felicità” cit.

Oggi guardavo la tv e così per caso sono finito su Italia1 dove stavano trasmettendo Dragon Ball. Non so se siete dei patiti ma ai tempi del liceo io lo ero. E molto. La scena era quella di Goku nella stanza del tempo insieme a suo figlio Gohan che cerca di superare il limite del super sayan, mentre fuori Vegeta cerca di sconfiggere, insieme a suo figlio Tranx, Cell e i cyborg. Tutto questo mi ha letteralmente folgorato. Mentre Vegeta continuava a gridare e aumentava la sua potenza io pensavo a quello che mi dicevano i miei: “ma ancora i cartoni animati ti guardi alla tua età?” e a distanza di tempo mi sono rivisto più piccolo, più ingenuo anche se più vero e ho visto quanto sono stato stupido a non raccogliere le opportunità che avevo per essere felice. Il cartone in sé non c’entra nulla ma è stato la scusa per una riflessione più profonda.
Il tempo ci cambia, sono passati poco più di cinque anni e il mio mondo è diventato quello dell’università, degli studi pazzi alternati a momenti di serio cazzeggio. Adesso penso al lavoro, al mio futuro, ad una donna che stia accanto a me. A volte, anche spesso in alcuni periodi, penso a come vorrei la mia famiglia, a come insieme a mia moglie educheremo i nostri figli e mi perdo… in sogni ad occhi aperti. In fondo, sono sempre stato un sognatore. Lorenzo Jovanotti nella sua canzone “Ora” canta: “Dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando” e lo capisco. Non è facile per niente essere felici e realizzare i propri sogni, oggi come sempre. Spesso si cade in un vortice di depressione e di sfiducia nel futuro. Io però anche se ci sono passato vicino, credo sempre in un futuro in cui la felicità sia al primo posto e soprattutto sia realizzata, piena. Mi viene in mente, mentre scrivo, una frase del film “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino: “Fu in quel momento che cominciai a pensare a Thomas Jefferson, e alla dichiarazione d’indipendenza, quando parla del diritto che abbiamo alla vita, libertà e ricerca della felicità, e ricordo di aver pensato, come sapeva di dover usare la parola ‘ricerca’”. Penso che sia la cosa più vera di tutte ed è anche l’unica cosa che dovrebbe esserci sempre chiara in ogni momento della nostra vita, la felicità: quando soffriamo perché significa che ci accorgiamo che ci manca, quando decidiamo di dare una sterzata alle nostre abitudini perché ci avviciniamo sempre di più ad essa, quando siamo felici perché stiamo finalmente godendo del frutto dei nostro sforzi. Ricordate la scena finale del film? A me è capitato di provare quel tipo di felicità e non la posso scordare perché quando ripensi in un solo istante a tutto quello che hai passato per raggiungerla ti viene da piangere. La provi però solo quando hai ben chiaro in testa cosa ti rende veramente felice e lo persegui, come Chris. Quando ogni giorno non si perde la speranza, ci si alza e si dice: “è per questo che oggi sto vivendo, per la mia felicità che oggi affronto questa vita perché credo che la otterrò” e alcuni riescono persino a raggiungere il livello più eccelso dicendo che vorrebbero anche la felicità degli altri. Sono questi i valori che contano. Le istituzioni come la scuola e gli uffici, soprattutto la famiglia stessa, dovrebbero guidare, favorire e proteggere questo diritto fondamentale dell’uomo di essere felice ma come si può chiederlo se è così facile lasciarsi ingannare da false lusinghe che in realtà sono puro e semplice egoismo. Ci sono cose che non danno la felicità, non la danno per il semplice motivo che sono un “mezzo” per ottenere la vera felicità. Per felicità vera intendo quella che quando la provi non puoi trattenerti dall’esultare, quella che non passa dopo qualche minuto, quella che ti rimane per sempre dentro il cuore e che ti fa vivere con la consapevolezza che tu sei una persona degna di amore. L’unica felicità di questo tipo non può che derivare dall’amore verso qualcuno. E’ l’amore che spinge Chris, il protagonista del film, ad alzarsi ogni mattina. L’amore per suo figlio che gli dà la forza per sopportare i mille sacrifici e non scoraggiarsi anche se ogni sforzo sembra essere vano. Solo vivendo quotidianamente, istante per istante, queste emozioni si può riuscire in qualche modo a capire cosa sia veramente la felicità, quella provata nell’ultima scena. La felicità non la puoi provare se non hai sperimentato prima cosa vuol dire “assenza” ed è per questo che metto nello stesso piano amore e felicità: perché quando ne provi uno provi anche l’altra. Insieme a queste c’è la libertà. Quella di scegliere con attenzione cosa ci rende felice, quella di essere noi stessi e di affermare il nostro pensiero senza giudicare gli altri e senza paure.

Smettiamo di vedere il mondo per quello che è e incominciamo a immaginare il mondo per come vorremmo che fosse. Iniziamo ad essere noi stessi a partire dal desiderio di raggiungere quello che veramente conta. Mettiamo ogni giorno, istante per istante, una goccia dei nostri sacrifici, fatti per raggiungere la felicità, nel mare dell’egoismo e lo sforzo ci ripagherà dandoci attimi eterni di felicità. E’ l’amore che tiene in vita il mondo.